Piccola Antigone cara Medea

Con spettacolari effetti di luce e crudi monologhi, l'attrice (Teresa Ludovico) ci ha “calamitato” per una buona ora davanti a due storie: la prima con un linguaggio semplice, ma non superficiale, e con un filo di ironia ci da un punto di vista diverso dalla visione comune della gente sulla più antica professione (prostituzione); mettendo in scena uno spezzone di vita di Antigone una prostituta che cerca di far capire al pubblico come anche la sua professione deve essere più valorizzato e dando la possibilità al pubblico di immedesimarsi e rimanere stupiti e sconvolti dallo scioccante ma se si ripensa realistico finale. La seconda invece una ex-prigioniera di un lager russo nel quale era stata rinchiusa con l'accusa di aver ucciso i propri figli: quando lo spiega si era creata una scena davvero inquietante: un fascio di luce illuminava di striscio la protagonista e faceva brillare gli occhi di questa madre spezzata dai rimorsi che cercava di spiegare il perché di questo atroce fatto, questa donna da sfogo alla sua frustrazione raccontando al marito ritrovato del suo disperato viaggio per tornare a casa tra camionisti perversi e libretti molto espliciti su cosa una donna liberata dall'armata rossa deve fare ad essi. Ma qui lo spettacolo è più clemente con il pubblico e ci da un finale spensierato e con un filo di speranza per il futuro. Storie dense da raccontare e con contenuti per niente fanciulleschi, gestiti, secondo me, in modo molto pulito dicendo ciò che c'era da dire, senza cercare sotterfugi o doppi sensi, e in modo molto umanistico, perché la realtà umana non ha sempre un lieto fine no? Le due storie non avevano materialmente nulla in comune a parte un solo componente, l'altro attore della recita (Vito Carbonara) figura maschile che compariva in tutte e due le storie nella prima come un cliente e nella seconda come marito, e fin qui le cose non sembrano collegate lo stesso ma nella seconda storia la protagonista, parlando al marito, fa riferimento spesso a una donna con qui il marito la tradiva e qui sporge spontanea la domanda.....ma quella donna non potrebbe essere la prostituta del racconto di prima o la prostituta non potrebbe essere il futuro della donna della seconda storia? La soluzione sta nella libera interpretazione dello spettatore di questo bello spettacolo messo in scena da una bravissima attrice che è riuscita a affascinare il pubblico legandolo a una storia drammatica ma umanamente possibile fino alla fine dei racconti.(Boris & Gilda)

> Su facebook tutte le foto
> Sul canale youtube del FIT trovate una video intervista a Teresa Ludovico


Commenti

Post popolari in questo blog

Le 12 fatiche dei Barabao...

Le maschere di Habbe & Meik, esilaranti ma senza rapire...