Scrivo di "Le Servente"

Spettacolo in concorso, credo sia diventato certamente argomento interessante per la giuria giovani del FIT! Le due ragazze protagoniste si sono poste con molta complicità e notevole bravura. In scena c’erano montagne, ruscelli e burroni e due ragazze molto diverse, con però alcuni degli stessi desideri: la voglia di sentirsi libere e di amare.

Libere dalla guerra e di amare chi è in guerra. 

Sfondo di questa vicenda sono le valli piemontesi. Il dialetto parlato dalle protagoniste è quello piemontese. La realtà descritta è quella della Grande Guerra che sconvolse il piccolo Piemonte assieme a tutto il mondo. Due ragazze piemontesi raccontano la drammaticità di quel periodo e la loro storia personale. Imparano a raccontarla danzando, all’alba, scappando da una realtà che non offre loro possibilità e che non permette loro di valere qualcosa in un mondo così sconvolto. Così fra confronti addolescenziali, pensieri contrapposti e paure si crea una forte intesa fra le protagoniste che faranno della montagna il loro rifugio, lontano dai pregiudizi e dalle false speranze. Con la delicatezza del gesto di sciogliersi i capelli, nascerà un forte amicizia che rafforzerà queste due ragazze e che le renderà « serventi » solo nei confronti della loro vita.

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